sabato 18 dicembre 2010

Gli stadi sono caserme. 15enne colpito al volto, coinvolte tifoserie ultrà di estrema destra

Commenti rilasciati al fatto quotidiano.it per l'articolo: ilfattoquotidiano.it 2010/12/17/ disordini di roma 15enne colpito al volto con un casco la polizia sulle tracce dell'aggressore




Lugath scrive:
Gli stadi sono caserme
Caserme per l’addestramento dei fedelissimi, la polizia speciale repressiva di cui ogni regime ha bisogno per mantenere il controllo.
Cosa sono gli stadi quindi?
Sono la sostituzione di campi di addestramento per la guerriglia urbana e la formazione di squadrismo paramilitare, il loro ruolo sfrutta la copertura sportiva per quello che è un reato per la legge attualmente in vigore nella repubblica.
Sarebbe palese se simili plotoni venissero addestrati per le città senza la copertura della tifoseria di squadra.
Questo è il mezzo che hanno sfruttato da decenni, sotto gli occhi di tutti, per accrescere il loro potere di controllo.
Gli stadi forniscono questo mezzo per rinforzare il braccio armato.
Non solo gli stadi vengono utilizzati dalla politica antidemocratica, ma anche dalla criminalità. Le tifoserie del napoli, per esempio, hanno veri e proprio “provini” per gli ultrà più facinorosi e spietati da assoldare nelle fila della criminalità organizzata come sicari o estorsori.
Lo stadio è come un calderone, all’interno si tiene la propria forza armata potenzialmente pronta. Tenendola al caldo per utilizzarla poi quando il clima democratico scema (come in questi casi di scontento generalizzato). Le leve così fanno dei veri e propri corsi di guerriglia, sia nelle tifoserie che nei cortei.
Poi c’è da ricordarci casi come gli stupratori del circeo, giovani di estrema destra che ebbero forti protezioni istituzionali dagli ambienti estremisti della politica italiana.
Infatti ciò che li rende forti è la protezione, una garanzia di impunità da parte dei referenti politici di potere, anche i servizi segreti deviati (come quelli che fecero fuggire il capo della banda del circeo) si occupano del depistaggio e dell’impuinità dei “commilitoni” che giurano fedeltà al fascismo.



Lugath scrive:
Sono anni che io, e pochissimi altri, cercano di discuterne in rete nella speranza che qualche giornale o istituzione onesta se ne renda conto e faccia in tempo qualcosa. Perché è molto più grave di quello che sembra, e il modello stadio è sfruttato in tutto il mondo per le stesse ragioni.
Nel sud america, per esempio, in cile è stato largamente usato per i torturatori e stupratori repressivi, così come in argentina, in brasile la criminalità assolda i sicari attraverso la tifoseria.
L’est europa ne fa un largo uso da decenni per l’estremizzazione della violenza di alcune frange pronte al macello etnico ed egemonico (come dimenticare i tifosi serbi).
In ogni paese, con seri problemi democratici, lo stadio è una risorsa, una risorsa sfruttata al pieno delle sue potenzialità, la perfetta copertura data dallo sport ne garantisce un certo anonimato per la sua vera funzione.
È come quella storia della rana bollita viva.
Se mettete una rana viva dentro l’acqua che bolle questa schizzerà fuori dall’acqua per il dolore.
Ma se metterete la rana viva nell’acqua fredda, e solo successivamente scalderete l’acqua a fuoco lento, la rana si lascerà bollire.
Hanno scaldato l’acqua per 50 anni, ora è da vedere se è troppo tardi e quanto forte è divenuta la macchina dell’estremismo violento.
Il profilo del giovane fascista da stadio è a dir poco agghiacciante. Gli interessi sono ossessivi verso il dominio e la ricerca del più basso piacere sadico.
I profili in rete sono quasi da ricovero, ossessività per le armi, per il militarismo, la violenza, la sofferenza fisica, la tortura, lo stupro, il razzismo, l’omofobia e un’ammirazione per tutto ciò che simboleggia l’apologia di reato contro la persona. Siete sicuri che volete sottovalutare un simile esercito di sociopatici?
Se siete un giornale serio come dimostrate ogni giorni di essere spero apriate un inchiesta che sarà lunga e che scoperchierà molti scandali se si scaverà a fondo, mi auguro che qualcuno lo faccia.

Lugath scrive:
Quello che ho scritto non è per darmi una visibilità, commento sempre in pieno anonimato, ma davvero non so come gridarlo in altro modo, ho scritto tre commenti di fila perché quando ho letto quello che avete scoperto, del coinvolgimento dei fascisti nel corteo come infiltrati e dei tifosi ultà ho sentito come una speranza.
Forse è la volta buona, non so, non so neppure se leggete i commenti, io in rete quasi non parlo d’altro, lascio un contatto nel caso serva o volesse commentare, ricopio questo mio “sfogo” sul mio blog nel caso qualcuno volesse commentarlo, altrimenti sarà un altro buco nell’acqua e amen.
http://islandsocieties.blogspot.com
(è un blog privato dove ci scrivo appunti e articoletti per i miei studi, non ha alcuna valenza commerciale XD)
Non è la prima volta che si arriva ad accennare al coinvolgimento degli stadi in questi frangenti, per poi far finta di niente confidando nella scarsa memoria degli italiani, caratteristica che ci ha resi leggenda nel mondo.
Qualcuno si prenda la responsabilità, in questo caso giornalistica, di iniziare questa indagine seria con lo scopo dello smantellamento, come si sta smantellando l’organizzazione mafiosa, di quella ultrà, che è solo un gigantesco agglomerato di violenza e antidemocrazia militarizzata, e spero che non si venga più ingannati dalla costante sportiva, è solo una COPERTURA.


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