lunedì 19 settembre 2011

Annotazione di una mia risposta alla domanda sull'origine dell'omosessualità e dell'omofobia.





Intendevo sulla natura degli orientamenti sessuali.
Da osservatore del fenomeno (fenomeno di emancipazione) ho notato che si evita il discorso di fondo del perché esiste l'omosessualità e si preferisce discutere se è giusto o meno avere le stesse condizioni sociali delle coppie etero, argomento politico sui diritti civili che non cambia la natura delle cose, anche se un paese si rifiuta di riconoscerli rimane comunque una realtà che non verrà cancellata da una legge perché è un fenomeno biologico.

La tesi principale degli omofobi è la "innaturalità" della condizione, non ho mai sentito un omosessuale smontargli questa tesi concretamente, è un errore secondo me, perché è il loro principale convincimento alla discriminazione.
Il concetto di innaturale non ha senso, ciò che è innaturale trascende la realtà e sconfina nella religione, quindi quando affermano questo si deve ribattere concretamente e rispondere alla domanda che c'è dietro, cos'è l'omosessualità?
Non lo fa nessuno reralmente perché pochi hanno le idee chiare.
È avvenuta una rivoluzione scientifica, come quando Galileo osservò il cielo con un telescopio confermando che non tutto l'universo ruota intorno alla terra, la comunità scientifica dell'epoca accettò tale prova ma il potere e il popolo la digerì solo qualche secolo dopo, così come l'evoluzione di Darwin, una scoperta rivoluzionaria in campo scientifico, soprattutto se si scontra con le ideologie tradizionaliste e religiose, ha dei tempi lunghi di metabolizzazione culturale, nonostante ormai sia una realtà.

Nel 900 si sono affermate le scienze genetiche, che spiegano il perché noi animali siamo così invece che in un altro modo, in questo secolo si stà solo finendo di leggere e tradurre le sequenze chiave del genoma. Nonostante ormai la vita sia stata spiegata la popolazione non si è neppure accorta che è avvenuta questa grande scoperta e quindi dibatte ancora su cosa è o non è naturale.
L'omosessualità è naturale come lo è qualunque altro tratto umano, le differenze tra gli individui sono genetiche, l'omosessualità è presente in moltissime specie differenti dalla nostra, le sfumature dell'orientamento sessuale, in noi umani, è molto vasta perché la sessualità della nostra specie è molto importante e condizionante nella vita sociale (siamo la specie che si accoppia e fa sesso più volte durante l'anno di qualunque altra sulla terra... se siamo fortunati XD).

Non serve che ti dia delle dritte scientifiche, esiste internet, su wiki ci sono dibattiti e tesi aperte, li troverai le ultime scoperte in campo genetico sull'omosessualità genetica, o cerca in altre fonti del settore e della ricerca genetica su questo argomento, c'è molto materiale se cerchi, tutta accademia e quindi spesso argomento di nicchia di chi studia la materia, queste scoperte sono mal diffuse ma stanno avvenendo a ritmi vertigginosi.

Come ho scritto nel mio post sotto maddalena un tempo si bruciavano anche le streghe, ancora oggi ci sono popoli che abbandonano i propri figli perché la superstizione e l'ignoranza li considera nati sotto un influenza nefasta. Oggi c'è tanta ignoranza sull'omosessualità che scatena le stesse paure, l'influenza dell'omosessualità come una malattia contagiosa, che modifica l'orientamento "naturale" e che quindi minaccia la fertilità delal specie.
Hanno paura di avere figli omosessuali, di perdere la competizione con altri popoli se diminuisce il macismo (soprattutto fascisti) e così via.
La paura ha origine dalla loro ignoranza, e nessuno riempe quella lacuna scientificamente, come se nel 1700 trovassi due uomini, seduti ad una taverna, a discutere se è il sole a girare attorno alla terra e viceversa, e colui che afferma che è il sole a girare intorno alla terra non sa spiegargli il perché, semplicemente perché non lo conosce, i due finiranno per mantenere le proprie convinzioni nei secoli.

Insomma si vuole combattere la disriminazione e l'omofobia? Si impara prima la materia, il perché esiste questo fenomeno NATURALE, e poi si possono fare anche le battaglie sociali.
Galileo non si limitò a credere nella teoria Copernicana, cercò le prove con l'osservazione.

Ciai e spero di essere stato convincente e chiaro, ci tengo molto a questo argomento, la sessualità umana è destinata, almeno per una parte della popolazione, a subire in futuro profondi cambiamenti (la diminuzione del dimorfismo sessuale per esempio), sia culturali che genetici indotti (ci sarà molta ingegneria genetica tra qualche decennio, come oggi c'è la chirurgia plastica).
Siamo in una fase delicata, e ancora non è chiaro a tutti cosa sia realmente cambiato rispetto a prima ^-^.


Ultima cosa, anche gli omofobi, i nazifascisti, i violenti e intolleranti in generale, c'è, in molti di loro, un orientamento genetico a questi comportamenti incivili, c'è ben poco da discutere, i nazisti comprendevano bene le differenze umane e la loro reazione ad esse si tradusse in sterminio, quindi stai attento a considerarli solo dei poveri ignoranti, anche se conoscessero la verità non cambierebbe in loro i propositi repressivi.

lunedì 30 maggio 2011

Gli stadi sono caserme

Devo tristemente tornare su questo fenomeno dopo i casi scoppiati in Serbia il 30/05/2011.
Il partito ultranazionalista Serbo, che fa capo a Vojislav Seselj, arrestato per crimini di guerra.

Leggendo la notizia sul fattoquotidiano.it mi sono ricreduto, l'articolo ha citato la condizione di complicità tra lo stadio e i partiti estremisti (capaci di commettere gli atti più spregevoli in caso di conflitto militare o di repressione civile).
Il mio appello alla comunità onesta e sana di questo paese, ma anche di tutto il mondo, è di non ripetere gli errori del passato, quando la germania nazional socialista e l'italia fascista crebbero i loro consensi appoggiati da frange estremiste evolutesi in ss (e i loro sicari) e camice nere.
La storia dovrebbe averci resi più vigili alle avvisaglie del ritorno di questa predisposizione violenta, viva e vegeta nei geni di alcuni umani, lascito di una evoluzione umana tra le più orrende, di un passato di schiavitù e commercio umano che hanno segnato la differenza endemica di predatori e prede all'interno della nostra specie e concentrata in sottospecie animali capaci di nutrirsi emotivamente della sofferenza e  del dolore altrui, condizione che li rende spaventosamente uniti nel loro proposito di rendere il mondo il loro bestiame per le mattanze cicliche e dello sfogo degli istinti più terrificanti che la natura abbia potuto concepire in questi individui.

Riporto solo il mio sfogo nei commenti al giornale, è la seconda volta che mi sento in dovere di farlo, non sono ossessionato dalle tifoserie, non ho subito aggressioni di alcun genere, ho visto però con i miei occhi la vera natura di questi movimenti, e osservo con rammarico la reazione dei miti e gentili civlili onesti, masse che hanno imparato a nascondersi se sentono in lontananza ululare i lupi, come un gregge che sa solo scappare lontano da quelle realtà che li spaventa. Per me è evidente, in maniera inequivocabile, il ruolo di queste organizzazioni "calcistiche", so che lo è per chiunque, perché è il buon senso a farci capire che se un uomo gira per strada alle 2 di notte con un coltello insanguinato, la prima cosa che pensi non è "toh! Un cuoco" (per citare Luttazzi in raiperunanotte)


sabato 28 maggio 2011

Il Mercalli perduto

Nel lontano 1902, un famosissimo simologo e vulcanologo italiano, Giuseppe Mercalli, presentò la sua scala per calcolare l'intensità dei terremoti, quello fu il giorno in cui l'Italia stappò entusiasta lo spumante della speculazione.

Vediamo però nel dettaglio questa truffa storica. La scala interpretava un terremoto a seconda dell'intensità dei danni e dell'antropizzazione del fenomeno e non prendeva in considerazione alcuna grandezza fisica oggettiva.

Grado Scossa Descrizione
I impercettibile Avvertita solo dagli strumenti sismici.
II molto leggera Avvertita solo da qualche persona in opportune condizioni.
III leggera Avvertita da poche persone.
IV moderata Avvertita da molte persone; tremito di infissi e cristalli, e leggere oscillazioni di oggetti appesi.
V piuttosto forte Avvertita anche da persone addormentate; caduta di oggetti.
VI forte Qualche leggera lesione negli edifici.
VII molto forte Caduta di fumaioli, lesioni negli edifici.
VIII rovinosa Rovina parziale di qualche edificio; qualche vittima isolata.
IX distruttiva Rovina totale di alcuni edifici e gravi lesioni in molti altri; vittime umane sparse ma non numerose.
X completamente distruttiva Rovina di molti edifici; molte vittime umane; crepacci nel suolo.
XI catastrofica Distruzione di agglomerati urbani; moltissime vittime; crepacci e frane nel suolo; maremoto.
XII grandemente catastrofica Distruzione di ogni manufatto; pochi superstiti; sconvolgimento del suolo; maremoto distruttivo.
Da wikipedia, l'enciclopedia libera

Una scala del tutto soggettiva che non descriveva il fenomeno per i suoi effetti fisici ma dei suoi effetti sull'uomo.
La specie umana ha una caratteristica individuale per ogni soggetto, ad esempio se prendessimo due volontari per fare un esperimento di giudizio e gli chiedessimodi dare un valore sulla temperatura della giornata le risposte potranno essere molteplici e diverse, potrebbe essere una giornata tiepida, calda o afosa, il giudizio soggettivo dipenderà dalla predisposizione al calore e dai propri gusti personali. Nessun umano è uno strumento di misurazione perché ognuno ha un proprio giudizio personale differente, per queste ragioni il metodo scientifico utilizza strumenti che saranno uguali per chiunque.
Come può quindi una scala antropica determinare l'intensità di un valore fisico come un terremoto?

In effetti non lo calcola, si limita ad interpretarlo a seconda dei danni (come descritto dalla tabella quì sopra).

L'occasione presa al volo
L'italia ha sempre vantato il suo abusivismo edilizio, l'imprenditoria malavitosa e la totale carenza civica sulla sicurezza urbana come marchio nazionale. Una simile concentrazione di delinquenza urbana ha trovato in Mercalli la salvezza.
Uno strumento fisicio è ciò che c'è di più democratico in mano all'umanità, un terremoto di 5° grado Richter sarà di quinto grado ovunque e per chiunque uguale, senza differenze dovute alla struttura urbana e sociale. Il mercalli era, di contro, una scala classista, che variava a seconda delle differenze sociali e strutturali.

Facciamo un esempio pratico, prendiamo due città, Osaka e Catania. Adesso poniamo che entrambe vengano colpite da un terremoto di magnitudo (Richter) del 6° e descriviamo gli effetti della scossa:

  • Osaka. La popolazione ha avvertito la scossa con lievi oscillazioni dei palazzi, la struttura antisismica ammortizza l'effetto vibrazione con una costruzione degli edifici più solida e più elastica, le fondamenta dei palazzi più moderni montano su una base munita di pistoni mobili, che compensano le oscillazioni diminuendone l'angolo di movimento. Le case sono costruite solide alla base e leggere via via che salgono, i materiali sono di ottima qualità, si registeano crolli di vecchie abitazioni periferiche e lievi crepe negli edifici storici. Essendo il Giappone un paese altamente sismico, le leggi sui disastri colposi sono severe e le ditte appaltatrici subiscono attenti controlli, in caso di crollo, se accertata la responsabilità della ditta, la sanzione è durissima.
  • Catania. La popolazione ha avvertito la scossa con lievi oscillazioni dei palazzi, la struttura ha subito ceduto rivelando enormi crepe, si registrano numerosi crolli strutturali in tutta la città con concentrazioni disastrose nelle periferie, interi edifici pubblici collassano su loro stessi alle prime scosse. Le case sono spesso costruite leggere e fragili alla base e pesanti nei piani più alti, i numerosi crolli sono dovuti ai materiali di pessima qualità, sabbia mista a cemento rendono le fondamenta e le mura fragili e corrose dall'umidità, la costruzione di questi edifici con materiali scadenti ha permesso alle ditte di incassare il compenso risparmiando in segreto sui materiali. Essendo l'italia un paese altamente sismico le leggi sui disastri colposi sono ridicole, le ditte appaltatrici appartengono a società malavitose, la corruzione concede alle varie associazioni criminali senza scrupoli la costruzione di edifici pericolanti, il business delle ricostruzioni dopo i disastri spinge le organizzazioni criminali a costruire apposta edifici fragili per appropriarsi delle ricostruzioni, in un ciclo secolare e del tutto impunito dalla legislazione italiana.
Le differenze sono notevoli, come si può notare l'umanità non è uno strumento oggettivo ma soggettivo. La Mercalli è stata uno scudo per questo affare miliardario arricchitosi sulla pelle di una nazione ancora in fase di civilizzazione.
Misteriosamente, nell'ultimo decennio (2000-2011) la Mercalli è andata via via Scemando dalle cronache giornalistiche italiane, fino a scomparire del tutto, come un trucco da illusionisti nessuno si è accorto della polvere infilata sotto al tappeto.
Per un intero secolo l'utilizzo di questa scala non ha mosso nessuna istituzione, classe intellettuale e dirigente a porre il problema, nessuno ha mai denunciato questo scempio urbanistico che ha mietuto migliaia di vittime e sfollati arricchendo la politica colluso con le associazioni criminali. Tutto verrà dimenticato e nessuno pagherà per questo crimine contro l'umanità.




Island societies ©

giovedì 19 maggio 2011

Torino trionfa Fassino ma subisce cinque stelle


Un programmatore informatico laureato negli anni 80 deve aggiornarsi continuamente, il linguaggio di programmazione infatti muta a ritmi sempre più veloci, e anche le macchine cambiano e si evolvono, tutto si perfeziona con il passare del tempo. Il prezzo da pagare, senza aggiornamenti e il totale analfabetismo con il mutamento del proprio settore.
Un politico di centrosinistra subisce lo stesso problema, si tratta di una classe politica formatasi negli anni 70-80, in un modelloo sociale e culturale di un epoca che non esiste più, la società si evolve con lo stesso ritmo dei computer, addirittura più velocemente, votare un rappresentante del PD equivale ad assumere un informatico laureato negli anni 80 senza alcuna nozione di aggiornamento, oggi in una grande azienda di softwere avanzati. In pratica si è completamente incapaci di comprendere il proprio lavoro avendo però un titolo che ne darebbe la competenza apparente.

Nulla di nuovo quindi sul fronte politico, Fassino ha forse fatto, come molti suoi colleghi, un corso superficiale di aggiornamento, dopo il muro di Berlino lo spavento e lo sgomento di essere improvvisamente soli li ha resi insicuri, da 20anni cercano in tutti i modi di svecchiarsi e di cancellare le tracce del loro passato, rimanendo però incapaci di adattarsi ai cambiamenti socioculturali legati alle ultime innovazioni tecnologiche.

Ne è un esempio la rete, vero enigma per questi pachidermici animali preistorici, come dimenticarsi quel ddl proposto qualche anno fa, in piena estate, per chiudere i blog a chi non poteva permettersi di pagare la tassa sull'editoria? Stroncata sul nascere dalla denuncia del blog di grillo. Probabilmente sarebbe stato un buco nell'acqua, l'articolo 21 della costituzione l'avrebbe bocciata (come si fa a dire che chi non ha soldi non può esprimere la propria opinione in rete?). Ma come disse una volta Marco Travaglio in un suo passa parola, non è tanto esserci riusciti o meno a mettere la palla in buca, ma la volontà di farlo.

Questo ha messo a dura prova quella (limitata purtroppo) fascia di elettori pensanti del centro sinistra che si videro infranta la fiducia in un partito che doveva distinguersi dalla casta emergente del pdl.
Ci siamo trovati così a dover cercare un alternativa, disorientati dai cambiamenti troppo veloci Chiamparino riuscì a infilarsi come una supposta a tradimento.

Le elezioni avvenute ieri (16/05/2011) portano un solo vero risultato elettorale e la vera notizia è che movimento 5 stelle ha quasi il 5%, questo significa che avremo occhi e orecchie all'interno del consiglio e più voce dei cittadini a essere rappresentata che il volere dei partiti.
Fassino 5 anni fa lo avrei votato pure io (quando ci fu chiamparino fui tra gli astensionisti), oggi sono orgoglioso di aver messo due croci su 5 stelle.

Movimento cinque stelle ha fatto tornare la voglia di votare a molti astensionisti, anche se c'è ancora diffidenza, la politica segue costanti quasi assolute, le masse votano più volentieri quando sentono che il loro voto va a chi vince, mentre 5 stelle punta sull'assunzione di amministratori pubblici per svolgere lavori come dipendenti statali e non rappresentanrti di partito. Questa è la vera rivoluzione, e forse l'Italia sarà la realizzatrice di questa prima evoluzione democratica in occdente.

Siamo dovuti cadere così in basso perché avvenisse questo cambiamento, forse non è stato tutto casuale, da sempre con il sangue si scrivono le leggi migliori e l'Italia ne ha versato parecchio sulla democrazia e la civiltà.

mercoledì 11 maggio 2011

Skype cede al grande occhio e Microsoft conquista le terre di mezzo




È ufficiale, Bill Sauron è arrivato nella terra di mezzo, un simbolo della libertà di comunicazione. La compagnia fondata da Niklas Zennstrom e Janus Friis (creatori a loro volta di Kazaa, per lo sharing on-line) avevano messo a disposizione di tutti un modello di comunicazione popolare alla portata di tutti e per tutti, ignorando l'incombente marcia dei poteri oscuri che si muovevano oltre i suoi confini virtuali.
Skype possiamo paragonarlo a una valle verde, rigogliosa e spensierata, dove lo spazio e il tempo erano ridotti a bitclock infinitesimali, dove il concetto di comunicazione libera era la realtà e non un utopia. Skype ci ha dato molto, forse troppo, dai suoi servizi abbiamo preteso qualità e libertà senza conoscere gli enormi debiti (oltre 600milioni di euro) che l'hanno fatta cedere all'offerta multimiliardaria di 8 miliardi e mezzo di dollari offertali, a mano tesa e insanguinata, da un avida microsoft assetata di potere.

Xbox comunication
Tra le prime indiscrezioni si è sentito della possibilità di parlare con skype attraverso la X-box, un servizio che i proprietari della console conoscono amaramente, essendo un servizio di rete a pagamento, una politica contraria alla concorrente Sony Playstation3 che offriva il servizio online, lo spazio in rete per i videogiocatori di tutto il mondo, gratuitamente e misteriosamente colpita da un attacco hacker che ha messo offline 70 milioni di utenti, un attacco che infierisce sull'economia in ginocchio del sol levante a causa dello tsunami che ha devastato il Giappone, tutto a beneficio della concorrente di casa microsoft però.

Il grande occhio e il grande orecchio
Il web restringe i suoi confini indipendenti, luoghi stretti e circondati da enormi corporazioni che si muovono come stormi bombardieri, al loro passaggio più nulla è come prima. Ingerenze, controlli, censure, manipolazioni, il web è l'evoluzione della televisione, dove il suo potere di persuasione in rete subisce l'effetto focalizzante di una lente.
Un solo motore di ricerca, un solo social network, un solo portale video, e ora? Una sola compagnia che controlla la comunicazione in rete?

Il popolo della rete ha incassato l'ennesimo colpo di stato alle democrazie virtuali, l'odiato messenger, il più forato programma di comunicazione in rete non era forse sufficiente per la casa di mr. cancelli, divenuto sinonimo di insicurezza e di violabilità. Skype vantava miliardi di contatti in tutto il mondo, forte delle sue qualità comunicative, sia audio che video chiamata integrato. Chiunque abbia usato il programma conosce forse solo una parte dei servizi che la piattaforma offriva ai suoi iscritti e tutto, ovviamente, gratis e senza la presenza ingombrante di banner pubblicitari e degli spyware famigliari a msn.
Microsoft è un padre padrone, c'è e dobbiamo subirlo all'acquisto di ogni personal computer, per qualche strana ragione il mondo accetta questa presenza imposta dall'alto, ma la creatura di Gates è un mostro avido di controllo, non sempre riuscito secondo i loro subdoli piani (qualcuno si ricorda il defunto window Vista? Wow che fine ha fatto?).
I recinti ci spingono ad ammassarci dove ci viene detto di andare, sempre più internauti sono stipati in stalle da allevamento, dove si viene foraggiati automaticamente da servizi di ricerca mirati, pubblicità su misura e condizionamenti di tendenze e pressioni sociali.

Un mondo da salvare
Come salvarci da un simile potere all'apparenza inarrestabile?
Il web non ha confini reali, o meglio non ha spazi preesistenti, siamo noi a creare la terra da occupare, se il nemico avanza lo fa in un mondo che non esiste , e un nuovo mondo viene creato al suo posto. La rete è un universo parallelo al nostro, dagli spazi praticamente infiniti, se ci lasceremo usare come greggi questo universo diverrà una copia grottesca del mondo reale. Il virtuale è il luogo dove viaggiano le coscenze prive del loro corpo, rimasto dietro a uno schermo come componente integrale per la connessione diretta.
È istinto umano quello di farsi guidare, farsi dire cosa fare e come, di farci trovare pronto il servizio che utilizzeremo, i pastori pascolano i greggi da millenni, e forse era solo questione di tempo prima che l'incantesimo del paradiso cibernautico facesse i conti con la natura umana e il suo bisogno di controllo. L'anarchia di rete soffre forse di incoscenza, ma è forse compito di qualcuno dirci come pensare e come vivere nella nostra testa? La rete non è forse l'estensione delle nostre menti? Un mondo idealizzato, una proiezione dei nostri desideri, internet non è altro che quello che pensiamo e desideriamo, virtualizzato in immagini, parole e video, esperienze e condivisioni, possiamo forse perdere questa libertà?
Skype è stata una fortezza che è crollata per debiti di un mercato che sempre più fa i conti in rete, l'economia può controllare anche questa dimensione, perdendo pezzo per pezzo la sua essenza e il suo spirito pioneristico, lo stesso concetto di rete stà venendo meno, diventando sempre più una rete a strascico dai cui magli noi pesci siamo catturati inconsapevolmente da chi ci usa come merce, rinchiusi in allevamenti ci nutriamo del nostro bisogno di comunicazione, di diffusione, di conoscenza e interazione, ma forse siamo solo pecore che sognano.


© Lugath http://islandsocieties.blogspot.com

giovedì 14 aprile 2011

Cibo per l'anima

Il cervello è un organo a trazione animale.

La coscenza agisce, si sa, sullo stimolo dei bisogni e delle emozioni che li governano.
Al suo interno troviamo una sub-struttura che svolge un ruolo di giudice, possedendo le chiavi di un nutrimento che noi anime coscenti ricerchiamo con avidità, il piacere.

Quando magiamo, per esempio, i nutrimenti entrano nel sistema digerente e saziano il corpo, compresa l'anima che è il programma iscritto all'interno dei neuroni.
Il bisogno di cibo, la fame e il senso di sazietà non sono dati direttamente dal cibo che influisce sulla coscenza, ma è il cervello stesso, ricevendo lo stimolo dell'organismo a una carenza di nutrimenti, a inviarci una sensazione sgradevole di disagio dovuta alla fame. Se ci prodighiamo con impegno, allo scopo di placare questo dolore, a procurarci i nutrimenti che ci servono, ci gratificherà con il gusto (non sempre necessario) e con la soddisfazione di una pancia piena.

Ma il bisogno primario di mangiare non è l'unico nutrimento dell'anima. Nella nostra specie, soprattutto, l'anima ci chiede innumerevoli compiti da svolgere, tramite punizioni e premi emotivi, bisogni che però variano a seconda delle predisposizioni genetiche.
Ogni bisogno nasce da un programma cerebrale, come per la fame questi programmi danno disagi o insoddisfazioni che la coscenza cercherà di placare con la realizzazione di obiettivi, che una volta realizzati, verranno premiati con la liberazione di emozioni piacevoli e benessere.
L'anima quindi è spronata da un bisogno legato a una insofferenza, e dal ricercare una ricompensa per il suo benessere psichico.

Tra questi bisogni vi sono ovviamente quelli primari, come il cibo, la riproduzione, la sopravvivenza ambientale e sociale.

L'ultima categoria si sviluppa in una diversificazione per anime molto netta. Le predisposizioni genetiche dettano strategie sociali e ambientali differenti, soggette a delicati interventi di induzione comportamentale che influenzeranno lo sviluppo di alcuni bisogni rispetto ad altri.


Gerarchia sociale

L'ambiente determina uno spazio finito in cui, i membri che occupano lo stesso spazio, si spartiscono al loro interno le risorse. Questa spartizione non viene però divisa in parti uguali, perché subentra il bisogno selettivo, cioé la sopravvivenza degli individui forti e capaci rispetto ai deboli e inadatti.
Questo ha determinato lo sviluppo del bisogno della competizione gerarchica, chi occupava posizioni dominanti riceveva più risorse e premi di chi occupava posizioni sottomesse, questa condizione è comune per il 90% delle specie sociali tra i mammiferi.
In alcuni individui è così necessaria l'ostentazione della propria posizione dominante che farà parte dei suoi comportamenti sociali in ogni loro aspetto.
Il bisogno di dominare il prossimo nasce come insofferenza, a volte paura di essere a propria volta sottomessi, queste emozioni anno come epilogo l'intimidazione e, se fallisce, si trasforma in aggressione. Se l'atto fisico risulterà vincente, creando dei sottoposti o delle vittime, il successo viene gratificato dal cervello con una liberazione di emozioni che variano da una frenetica esaltazione fino a un esplosione del proprio ego dominante.
Questi premi di piacere creano un precedente che verrà richiesto con sempre più frequenza da chi nasce con questa predisposizione.

Le riserve dell'anima
Questo bisogno può però essere anche inibito, nel caso le condizioni sociali sono avverse alla propria natura. E' infatti noto che gli animali umani di tipo dominante sono molto attenti al controllo sociale. L'interesse per il diritto e le pene, la ricerca di esempi repressivi o l'indagine sulla diffusa morale comune, l'interesse ossessivo per la cronaca e il mondo criminale, sono per loro interruttori, se la società è repressiva nei loro confronti essi spegneranno in parte la loro natura dominante. Socialmente lavoreranno come architetti, costruendo politicamente un sistema sociale più impunito e diffondendosi geneticamente e culturalmente per ottenere il potere numerico. Il dominante umano riconosce solo i propri simili e interpreta i sottoposti come bestiame da sfruttare.
 
Un metodo per poter entrare in società senza sopperire alla frenesia dominante in età adulta è quello di fare scorta di violenza, che fa parte dei loro nutrimenti sadici. La specie dominante è infatti caratterizzata da un adolescenza e una fase iniziale di giovane adulto caratterizzata da violenza estrema, sopprusi e predazioni. Tutta questa esperienza si accumulerà nei ricordi a lungo termine ai quali l'anima potrà accedervi per tutto il resto della propria vita.
La spasmodica ricerca di esperienze violente in età giovanile raggiunge culmini spesso estremi, con vere e propeie ossessioni che raggiungono la dimensione della antropofagia, la predazione di umani e il causarne sofferenze spesso ingiustificate e del tutto gratuite sono un bisogno di accumulare scorte per il futuro, insomma anche l'anima ingrassa. Anche il cinema contribuisce a nutrire parte della natura predatoria con generi definiti horror o generi criminali, queste esperienze simulate sono spesso palliativi a una carenza di esperienze dirette.
Raggiunta l'età adulta, in una società di diritto e repressione per i predatori, l'individuo dominante, entrando in società spegnerà l'interruttore di aggressività fino a quel momento attivo per tutta la sua crescita e formazione, maschererà le proprie vere intenzioni venendo così accettato socialmente. La fame di violenza e il bisogno di sottomettere e arrecare sofferenze sadiche verrà colmato dai ricordi e dalle riserve accumulate in gioventù, la coscenza elaborerà i ricordi creando simulazioni virtuali, il cervello libererà emozioni che gratificheranno l'anima della propria posizione dominante come se stesse compiendo quegli atti ancora una volta.

E' infatti curioso notare, facendo un esempio comune abbastanza diffuso, in una diatriba tra colleghi o vicini di casa, il dominante rivendicherà la propria posizione con un atteggiamento a volte addirittura serafico ma che esprimerà tutte le sue intenzioni violente, come a ricordare al proprio interlocutore che se non lo attacca è per sua scelta, questa posizione repressa esprime di riconoscere la propria potenziale vittima come bestiame inferiore a lui fisicamente, questa posizione di intenzioni inespresse è retta dai ricordi degli atti predatori in gioventù, è sufficiente il rievocare le proprie capacità e impunità del passato a placare una aggressione vera e propria che potrebbe terminare in un licenziamento o in una denuncia penale.
Questo non toglie che le predisposizioni alle violenze sono scoppi improvvisi in questi soggetti e che accumulano un curricolum di aggressioni abbastanza costante, questi piccoli morsi di violenza ricaricano, per così dire, il bisogno reale di dominio.

L'impunità giovanile (stadi)
L'impunità giovanile è protetta e coltivata proprio su questo bisogno di riserva emozionale. Le frange politiche estreme tengono al caldo il loro braccio armato in attesa di utilizzarlo e scatenarlo contro il loro bestiame per sterminarne le minacce e soggiogare la massa ai propri voleri.
Gli stadi oggi sono il luogo in cui questo sistema è largamente usato, all'interno di queste caserme, sfruttando la copertura sportiva, si viene protetti e nutriti di violenza estrema, molti che ne faranno parte accumuleranno sufficiente nutrimento per mischiarsi con la società civile in età adulta da lavoro, altri continueranno a praticare violenza gratuita protetti all'interno di queste strutture in attesa di un richiamo alle armi.

Il deberlusconizer? L'ennesima supposta sfrutta il bisogno antiberlusconiano.

 Dall'articolo del ilfattoquotidiano.it:

Un’altra supposta?
Un programma di CENSURA ben congegnato.
Credo di aver capito il gioco subdolo degli ideatori, e probabilmente della regia occulta che vi deve essere dietro.
Sappiamo che l’Italia ha cercato di varare, sia da destra che da sinistra, leggi anti Web, censure in rete, sanzioni e restrizioni, in parte riuscite e in parte bocciate.
Si saranno chiesti, come attaccare il popolo del web, che conta su una tradizione decennale dovuta alle sue origini universitarie, come convincerli che la censura è per il loro bene?
FaceBook fa quello che può, abituandoci a tagli di commenti, censure di potere e utenti cancellati, ma questo a quanto pare non basta, anzi, causa l’effetto contrario di indignazione contro il potere di censura.
Hanno quindi pensato (loro pensano molto a queste cose)cosa odiano gli italiani ora più che mai? Ma Silvio Berlusconi.
In rete i video di Berlusconi e le sue performance da pagliaccio delinquente sono veri e propri tam tam, i suoi shows sono ostentati dai siti che gli fanno battaglia mediatica, proprio perché a un analisi più attenta si da continuamente zappate sui piedi da solo.
il DEberlusconiZER aggira l’ostacolo anti censura in rete, sfrutta il bisogno di vedere Berlusconi scomparire dalle scene italiane.
Cancellare dal web la storia, le prove dell’esistenza di una presenza così ingombrante, che naturlamente occupa la rete con un ampia diffusione di notizie, si cerca di rendere, almeno storicamente, la presenza di un tiranno meno oppressiva di quella che è stata.
Ovviamente questo programma è solo sperimentale, ma serve ad abituarci.
Il trucco è aver convinto alcuni di essere dalla parte del nostro stesso fronte, il nostro nemico comune è Berlusconi, eliminiamolo, quindi è giusto eliminare chi non ci piace.
Ripetete l’ultima frase che ho scritto una decina di volte e capirete che il vero intento è di infilarci l’ennesima supposta dicendoci che è per il nostro bene, non siate ingenui.



La censura fa parte di un bisogno, sia del potere che nella natura del popolo, di crearci virtualmente un proprio mondo idealizzato. La debolezza mentale di accettare la realtà così come è realmente, e che mai assomiglia a quella reale porta, spesso, anche persone oneste a desiderarla, almeno subconsciamente.
La censura striscia, crea consensi, il desiderio di vedere sconfitto il nemico ideologico, il bene cerca di mondare il male dalla nostra terra per liberarci dall'oppressione, il male di soggiogare il bene per manipolarlo e dominarlo.
La censura non ha bandiere, non appartiene a esponenti politici, a ideali, fa parte di una condizione endemica della specie umana, e tutti noi ne siamo tentati, forse giustamente, io ho il bisogno e il desiderio di vedere Silvio Berlusconi scontare la pena che si merita per i mali che ha fatto, toglierlo di mezzo dalla vita amministrativa del mio paese, ma so che questo non ha nulla a che fare con la censura, tantomeno che in rete. Non vorrei mai che qualcuno a cui non stò simpatico raccolga consensi in rete per oscurarmi.

Ricordatevi che la censura non si legittimizza con i consensi di maggioranza, le minoranze hanno diritto di parola, una garanzia che va estesa anche ai delinquenti che manipolano e diffondono menzogne. Menzogne che vanno giudicate e non cancellate, che vanno ricordate e non dimenticate.
Un iniziativa che spero sia partita con buoni propositi ma tanta ingenuità. Spero che si tratti solo di una fiammata che si spegnerà sul nascere, che non si ricadrà più in errori e manipolazioni così contorte.
Il Web è di tutti, il pensiero è incensurabile, il male pure, esso è lì a indicarci i confini dove termina la nostra libertà e inizia quella degli altri.



Lugath

giovedì 31 marzo 2011

Lampedusa, l'uomo dal giubbotto giallo,



La forza di una dittatura è proporzionale all'aumentare dell'ingenuità e disorganizzazione degli onesti.





Lampedusa, di fronte al popolo viola, e alle forze dell'ordine, minacce
e intimidazioni dei tirapiedi del premier.


venerdì 11 febbraio 2011

La società a 3 dimensioni

Geometricalmente una società può essere descritta in dimensioni spaziali. I principi di una società sono formati dall'individuo e dalla collettività (il superoganismo).

Trasformandosi così in un organismo gli individui si spostano al loro interno per differenziarsi nei compiti organici. Questi spostamenti generano bisogni differenti, anche la riproduzione avviene per ragioni di bisogni della collettività. Il metodo più utilizzato per molte specie sociali è la riproduzione per casta. La casta si genera per gerarchia sociale, le posizioni occupate danno privilegi riproduttivi maggiori.
Due massimi sistemi moderni nelle società umane sono l'uguaglianza e il dominio, ed entrambi possono essere descritti all'interno di esempi di geometria spaziale.

Il disco bidimensionale e l'asse di valore verticale
Una società egualitaria si espande su di un piano bidimensionale, priva di spessore, a formare questo piano sono gli individui, che all'interno del piano non hanno identità, ma occupano solo spazio in estensione.
Una società dominante è una linea retta verticale, in un grafico di valore, il piano dove poggiano queste linee è solo un supporto senza una base reale e stabile. Vecchi esempi come società a piramide sono errati, infatti anche alla base un estensione è sbagliata per società dominanti, gli individui della stessa classe tendono a considerarsi in competizione per la posizione gerarchica cercandosi l'un l'altro di elevarsi annullando così una piramide estesa alla base come ad indicare l'uguaglianza di classe.

Un piano egualitario assoluto non concepisce e riconosce l'esistenza di individui, quindi azzera anche i talenti e i meriti. Ma in un sistema sociale organico serve una specializzazione, la migliore specializzazione si ottiene con il merito e la competizione (come concorsi e talenti). Un paradosso per una società che azzera le differenze, asserire che esistono i talenti, e quindi differenze, è un rischio di formazione di pensieri dominanti e di classe ma allo stesso tempo serve creare delle classi specializzate per i settori sociali, questa contraddizione deve negare l'esistenza dell'evoluzione e della differenza individuale per sopravvivere.


La classe dominante invece si trova un percorso in discesa, privo di contraddizioni, gli animali si sono evoluti per competizione, lo stesso genoma esiste per questo principio, senza il quale sarebbe allo stadio di aminoacidi in pozze di idrocarburi. Il dominio spinge l'evoluzione interna a prevalere sui geni deboli e sostituirli con quelli forti. Questo principio è profondamente radicato nella specie umana che fa parte della sua storia passata e recente in ogni suo aspetto.

Allora perché si è fatto avanti il principio di uguaglianza?

Le fasi storiche che lo hanno generato sono state lunghe elaborazioni socilogiche. La democrazia, che metteva i bisogni di molti sopra a quelli di pochi permise l'evoluzione culturale, prima delegata solo alle classi nobiliari e privilegiate. La diffusione culturale ha permesso un ricambio del sangue delle classi dirigenti, lo scambio intellettuale ha arricchito le classi nobiliari (nel frattempo evolutesi in corporazioni e multinazionali) dei paesi democratici e sviluppato le scienze e le tecnologie necessarie alla competizione armata, la dominazione globale rispetto agli stati concorrenti non democratici è stata schiacciante.

Quindi è stato solamente una strategia dominante per ottenere un controllo. Il modello democratico ha però diffuso i principi di uguaglianza in una società di forti differenze sociali e di privilegi, le masse sono tenute occupate dalla politica la quale però viene condizionata dalle corporazioni.
Tornando all'esempio della geometria, i modelli sociali di uguaglianza assoluta sono stati adottati dalle politiche comuniste. Il comunismo, nato come modello econimico, fu trasferito su sistemi sociali, un esperimento durato più di un secolo. All'interno di questi sistemi si affrontavano contraddizioni forzate, come l'uguaglianza sociale in tutti i suoi aspetti. Il piano è piatto, privo di individui di spicco, ma all'interno di questo piano le strutture necessitano di individui che svolgono compiti differenti, la scelta dell'elite di comando per esempio presumeva una forma di competizione di merito, ma la competizione portava l'ammissione di disuguaglianze sociali negli individui, anche le sole elezioni comportavano l'ammissione di una superiorità competitiva, di conseguenza l'elite di comando doveva essere imposta con la forza, creando non poca confusione.
La convivenza con un contrasto così forte, uguali ma comandati da una casta di controllo, comportava il bisogno di una forte repressione. La natura umana, che tende a cercare la supremazia sul prossimo, veniva repressa assieme a ogni altra forma di personalità disomogenea alla massa. Il piano doveva rimanere piatto, la scelta delle specializzazioni erano delegate alla casta di controllo, l'unica che non rientrava nel sistema.
Si può concepire queste strutture sociali come a campi di grano il cui centro, il controllo, miete la superficie per mantenere le spighe tutte alla stessa altezza, mozzando ogni pianta che si eleva sopra le altre.

Nei sistemi dominanti invece non esistono estensioni ma solo sovrapposizioni, quando si crea una linea verticale di ascesa qualunque tentativo di affiancarla viene schiacciato da chi si trova sullo stesso piano dalla posizione sociale. Non può esistere lo stesso piano, uno deve essere più dell'altro e viene stimolato a rivendicare le sue doti superiori. Nelle classi basse le competizioni sono fisiche, di forza e di aggressività, ma questo aspetto contraddistingue ogni gradino gerarchico di questo sistema. L'apice è considerato dalla torre sociale come il rappresentante dominante supremo, colui che ha ottenuto i massimi privilegi.
Sono infatti i privilegi il motore competitivo, a ogni scalata sociale si gartantisce migliori diritti, questo sistema invoglia la popolazione a migliorarsi la posizione per permettersi migliori garanzie.
Nelle fasce più basse, nuovamente, i privilegi sono dati dalla reputazione fisica, questo condiziona privilegi di tipo tribale, come l'ottenere più femmine (motivo per cui nelle politiche rivendicano differenze nei diritti tra i sessi), il controllo territoriale, scambi di favori e prepotenze estorsive. In una società che promuove i valori del forte sul debole deve preoccuparsi della formazione di questi valori con ogni mezzo mediatico disponibile.

Società multidimensionali
All'interno delle società democratiche, dove entrambi i sistemi esistono separatamente possiamo accorgerci di queste diffusioni mediatiche, dove è possibile far prosperare maggiormente la cultura dominante è nelle masse povere, dove la supremazia fisica è ossessiva, crescono con regole tribali di supremazia di banda, territoriale e individuale formando principi politici ben radicati.
Di contro una cultura egualitaria permette invece una libertà maggiore subendo una pressione sociale inferiore.
Come può allora funzionare un piano egualitario nelle democrazie senza trasformarsi in regimi simili a quelli comunisti?
Si è adottato un sistema di equilibrio. Il piano è, come abbiamo detto, bidimensionale, privo di spessore individuale, il secondo sistema, quello dominante, invece è privo di estensione e si eleva in altezza in una singola dimensione. I popoli moderni stanno adottando un modello a 3 dimensioni, cioé la fusione della singola dimensione gerarchica più primitiva e quella estesa e piana dell'uguaglianza.
La dimensione, quella in elevazione, viene interpretata come classe ma non ha superiorità tra classi perché si trova su un piano in estensione. All'interno delle classi gli individui sviluppano i propri talenti guadagnandosi una posizione rispetto alle proprie abilità nel settore che occupano, l'estensione sul piano in altezza non ha quindi alcun limite ma solo per il modello e settore sociale che lo identifica. Sopra ad esso le altre classi non si sovrappongono, ogni classe ha uno spazio parallelo sul piano infinito da occupare senza competere. Le classi lavorative sono utili per la formazione strutturale di una società meritocratica. La tridimensionalità del modello permette una individuazione dei talenti ma annulla la competizione dei privilegi di casta. Tolta la ricerca dei privilegi il modello dominante viene abolito su carta, ma non geneticamente. Serve infatti una pressione continua, esercitata dal diritto e dalla sua applicazione con la pena, e una diffusione culturale di pari trattamento.

Il riconoscimento della multispecie umana dominante
L'istinto dominante però è dominante anche per l'individuo stesso che ne è portato geneticamente, la sua capacità di analisi sociale si limita all'identificare la propria persona come centro, classificando con chi viene in contatto come entità posizionata su un asse verticale. La sua unica preoccupazione è determinare, con rituali riconoscibili, (minacce, aggressioni, espressioni, coercizioni, umiliazioni verbali e fisiche) una posizione, questi comportamenti e segnali li identificano come individui geneticamente condizionati dal modello dominante.
In questi soggetti il piano appare solo nel momento della competizione, dissolvendosi appena le posizioni si chiariscono. Un piano orizzontale fa la sua comparsa in guerra o anche solo in uno scontro fisico per poi posizionare il vincitore e il perdente sull'asse verticale.
In società questi individui tendono a mimetizzarsi all'interno di comunità democratiche. La loro "cecità" al piano egualitario esteso è per loro motivo di tensione per le complesse interazioni sociali che faticano a comprendere.
Modelli di identificazione

Sono facili da individuare constatando un eccesso di cerimonie, spesso queste cerimonie comprendono lunghi saluti di circostanza, spesso accompagnati da lusinghe e complimenti fuori luogo. Per distinguerli da una persona gentile bisogna valutare la situazione, sorrisi forzati e carinerie sono spesso utilizzati quando fanno il loro ingresso in società, l'assenza totale di diffidenza nei nostri confronti (normale nel caso ci si è appena conosciuti) ne identifica la natura predatoria.
All'interno del loro ambiente, tra propri simili, il linguaggio varia rispetto a quello usato nei confronti di un individuo sul piano, gli argomenti trattati trattano spesso la competizione, è abbastanza nota per esempio l'ossessività sportiva, identificata in tifoseria che ne identificano un appartenenza di branco, al cui interno ogni membro è riconosciuto gerarchicamente per le proprie doti fisiche e aggressive. Questo tifo esalta infatti l'appartenenza tribale competitivae, è la forma più civile che questa specie esprime in democrazia.
Altri esempi per la loro identificazione sono gli scambio di diritti non paritari, l'individuo dominante deve rimarcare la sua posizione superiore, nelle società civili deve però mascherarla, soddisfare questo suo bisogno spesso è ossessivo, le strategie a volte sono curiose, nel loro tentativo di crearsi un livello gerarchico, incompatibile con i diritti sociali.
Quando socializzano si crea un piano, questo stato di uguaglianza è per loro un forte disagio, l'istinto gerarchico inizia con lo studiare la personalità dell'interlocutore, per valutare se si tratta di un loro simile o di un individuo civile. Il piano deve essere infranto, nel caso si tratti di una persona civile lo infrangono con una strategia di diritto a senso unico. Nel corso dell'interazione sociale cercano una forzatura nello scambio verbale, in un dibattito si rimarcano, per esempio, termini o espressioni alle quali non si vbuole sentirsi appellati.

Di solito questa imposizione è eseguita con espressioni minacciose (se di molto sicuro di se avrà le palpebre semi chiuse con un espressione di sufficienza, se temono una reazione saranno accigliati e torvi), l'interlocutore accetta le condizioni imposte, essendo in grado di spostarsi su un piano orizzontale. Imposta la regola il dominante utilizza la stessa espressione, appena proibita, nei suoi confronti, questo atteggiamento mette in chiaro i privilegi di superiorità, che sono alla base dell'utilità dell'asscesa verticale. Questa strategia, per infrangere il piano, deve però violare i principi di diritto ugualitario, se l'interlocutore insiste nel voler instaurare un rapporto prolungato con l'individuo dominante deve accettare questa condizione di disparità, o affrontarlo, infatti solo una sua superiorità fisica gli può garantire un trattamento rispettoso.
Esiste un'altra forma strategica per infrangere il piano che è facile da identificare. Simile a un marchio caratterizzato appartiene solo alla loro specie. Viene scelto (la forma e il modello è individuale e varia da individuo a individuo) un limite, simile all'esempio precedente, questo limite non ha senso in se, viene creato come limite identificativo, ma serve anche come caratteristica per riconoscersi tra di loro. Per fare degli esempi potrebbe essere una parola alla quale non si tollera essere appellati, o una particolare zona del corpo dove non si vuole essere toccati. Di solito queste marcature possono anche variare nel corso della vita, ma raramente vengono infrante in entrambi i sensi. È infatti più un rituale di riconoscimento che una provocazione fatta apposta per testare il coraggio dell'interlocutore.
All'interno delle società democratiche il livello di mimetismo varia a seconda della posizione economica e culturale, più basse sono meno è marcato, i dominanti di classe inferiore si identificano in rituali comuni, come l'apprendimento di gestualità tribali, gerghi urbani, competitività fisica e la cultura criminale (non devono per forza esserlo), in posizioni più elevate il mimetismo cresce per via dell'influenza della propria posizione all'interno della democrazia.

Il crimine è una forma organizzata che infrange apertamente il piano, il suo tentativo è quello di eludere i controlli e le pressioni che tengono le masse sullo stesso piano, organizzandosi con lo stesso scopo di infrangere e sovvertire l'ordine il crimine arricchisce i propri bisogni e privilegi sfruttando le masse rese dipendenti dai controlli (e quindi incapaci di organizzarsi e affrontare i propri predatori).

mercoledì 5 gennaio 2011

Spot Enel sul nucleare, il lato oscuro del dibattito.


Bianchi e neri, ottimisti e pessimisti, lo spot che doveva far riflettere influenza chi non ne è in grado?



Buoni o cattivi, siamo favorevoli o contrari. Una posizione ci può giudicare come persone.
Il nucleare avrà delle ripercussioni sulla vita futura del nostro paese, e forse del mondo intero, noi abbiamo la responsabilità di scegliere quale destino avranno i nostri discendenti.
E' abbastanza per giudicare se siamo brave o cattive persone.
Tutto è cominciato con uno spot che martellava incessante su tutte le reti televisive nazionali (lo troverete a questo indirizzo).

Analizziamolo seguendo le critiche sollevate in rete:

  • Le due parti si contendono il dibattito seduti l'uno di fronte all'altro davanti a una scacchiera.Il favorevole al nucleare muove con le figure bianche, chi invece è sfavorevole muove con le pedine nere, e la partita comincia.
Le prime critiche sollevate sono state sulla scelta dei colori. Emotivamente il bianco è associato al giusto, al positivo, il nero invece al male e al negativo. In questo spot però sarebbe stato improponibile il contrario, i caratteri dei due contendenti sono infatti contrapposti sull'ottimista e il pessimista. I colori quindi sono dovuti alle loro posizioni emotive.

  • I due contendenti alla partita espongono le loro perplessità o certezze sull'argomento. Inizia il nero (negli scacchi muovono i bianchi per primi ma va bene, non devono saper giocare per davvero)
  1. Nero: Sono contrario all'energia nucleare, perché mi preoccupo per i miei figli
  2. Bianco: Io sono favorevole, perché fra 50anni non potranno contare solo sui combustibili fossili
    Il nero solleva la questione salute e eredità ambientale per le future generazioni. Il bianco incece se ne frega palesemente, sia sul futuro che sulla discendenza generazionale, dicendo "non potranno contare" si lamenta che non si può contare su una risorsa esauribile come i combustibili fossili, tralascia però che l'uranio è ancor più raro del petrolio ed è una fonte esauribile a breve termine.
    L'uso della terza persona plurale potrebbe anche essere rivolto non ai propri figli ma alle compagnie che oggi sfruttano il petrolio.

    1. Nero: Ci sono dei dubbi sulle centrali
    2. Non ce ne sono sulla sicurezza
    Nel secondo quesito del nero lo spot non approfondisce. I dubbi che si pone il nero sono quelli che può conoscere solo chi è informato sull'argomento, lasciando al bianco tutto l'ottimismo di chi è ignorante sui problemi derivanti da un impianto nucleare.

    Esponiamo quindi i dati negativi più comuni:
    • Enormi spese di manutenzione
    • I rischi di fusione del nocciolo dovuti appunto alle scarse manutenzioni degli impianti di sicurezza. Italia e manutenzioni non sono certo un connubio vincente. Non riusciamo a far viaggiare i treni in orario, figuriamoci a fissare l'atomo.
    • Lo smaltimento delle scorie radioattive (che impiegano migliaia di anni per decadere sotto la soglia vivibile) hanno costi esorbitanti e impatti ambientali e sociali.
    • L'incredibile aumento dei prezzi sui minerali nucleari che si avrà con il diminuire delle risorse.
    • Il titanico costo delle centrali nucleari nella loro realizzazione e negli impianti tecnologici e dello sfruttamento dell'uranio in fase di esaurimento continuerà per gli enrormi finanziamenti nella realizzazione delle centrali (e dei costi aggiuntivi per lo smantellamento).
    • Il rischio globale di disastro ambientale, un'esplosione di una centrale nucleare ifluenzerebbe milioni di chilometri quadrati superando addirittura i confini nazionali.
    • L'infiltrazioni mafiosa per lo smaltimento clandestino dei rifiuti nucleari (già ora la mafia gestisce un fiorente business per lo smaltimento dei rifiuti industriali, e le stesse industrie, personalmente, preferiscono eliminare i rifiuti senza trattarli per taglierne i costi legali).
    • I costi dello sfruttamento dell'energia nucleari non saranno più bassi, anzi sarà maggiore delle attuali centrali a combustibile fossile per Kilowatt.
    • L'africa è più malleabile e sfruttabile dei paesi mediorientali che, dopo una campagna di controllo militare americano sono diventati ostili all'occidente. Lo sfruttamento dell'uranio (che si trova principalmente in africa) arricchirà le ex compagnie petrolifere che passeranno al nuovo mercato e al nuovo continente. Gli stati africani sono sotto continue pressioni militari e ingerenze politiche occidentali perché rimangano paesi instabili e, per questo motivo, governati da criminali pronti a vendere il loro prezioso minerale in cambio di armi e potere (cosa che avviene per esempio con i diamanti di sangue). Sarebbe una miniera d'oro.
    • L'argomento nucleare è stato riproposto solo in italia come alternativa all'esaurimento petrolifero e carbonifero. Le energie rinnovabili sono una sorta di allergene per gli industriali, le strutture ecologiche hanno costi di fabbricazione (in rapida diminuzione) ma non di consumo. Un paese come il nostro, governato da una classe politica che considera lo stato una grande azienda gestita da un consiglio di amministrazione eletto dagli azionisti (così credo definiscono gli elettori), non ha nulla da guadagnarci dalle tecnologie rinnovabili. Le società fanno affari con altre società (continuando con l'analogia dell'azienda, gli stati stranieri), per il governo italiano l'utilizzo di energia rinnovabile non crea profitti commerciali di sfruttamento.
    Questi sono i principali dubbi del nero, il bianco parla semplicemente per ignoranza dei fatti o per scarso interesse sociale (spesso l'ignoranza è ricercata e coltivata individualmente proprio per la scarsa empatia sociale).

    1. Nero: Il nucleare è una mossa azzardata per il paese.
    2. Bianco: O forse è una grande mossa.
    Di nuovo il nero parla per conoscenza dei punti a sfavore, qui il bianco si rifà invece al primo confronto con il nero: "Io sono favorevole, perché fra 50anni non potranno contare solo sui combustibili fossili". Il bianco sta parlando per i vantaggi che ne deriveranno dallo sfruttamento dell'uranio, "È una grande mossa", la domanda è per conto di Chi sta parlando il bianco.
    A questo punto dobbiamo calcolare i pro a favore del nucleare:

    • Appalti. Tutto deve iniziare con la costruzione degli impianti. Impianti che avranno enormi spese pubbliche e che si diffonderanno su tutto il territorio nazionale. Le infiltrazioni criminali e le collusioni tra imprese finanziatrici e politica saranno in prima linea per accaparrarsi una simile opportunità miliardaria.
    • L'enorme spesa degli impianti (che avranno forti finanziamenti pubblici per la loro realizzazione) costringerà il paese a sfruttare il nucleare anche dopo che questa risorsa diverrà troppo cara per l'esaurimento minerario.
    • Lo smaltimento dell'uranio avrà grossi guadagni per la criminalità organizzata per il suo trattamento illegale.
    • Le malattie derivate dalle radiazioni delle scorie aumenteranno i casi di tumore e malattie congenite, accrescendo gli affari farmaceutici e sanitari.
    • Se passasse il nucleare l'Italia resterà dipendente dal cosnumo di energia e non dalla sua produzione rinnovabile e gratuita. A vantaggio del consumo e del mercato.
    • Le grandi multinazionali dell'energia resteranno al potere continuando a influenzare le politiche nazionali di tutto il mondo.
    • Le spese sociali sui costi delle bollette terranno la popolazione sotto una maggiore soglia di povertà creando ancora maggiori divari tra ricchi e poveri.
    • Il paese arriverà a indebitarsi sempre di più per sostenere l'energia nucleare in declino, le speculazioni nazionali spolperanno la carcassa radioattiva fino all'osso.
    • Il paese rimarrà indietro nell'utilizzo di risorse rinnovabili, tenendoci ancora più arretrati rispetto agli altri paesi che si creeranno un economia a costi sempre più bassi di spesa. Una fabbrica ha un costo in energia, se è rinnovabile il costo delle produzioni percentuale di energia/prodotto scende a zero, se è a consumo di risorse energetiche avrà un costo elevato e prodotti più cari. Queste condizioni saranno terreno fertile per ulteriori speculatori di un paese sempre più in debito.
    Analizzando i punti a favore si comprende quanto a guadagnarci siano le imprese e non la popolazione consumatrice.

    Lo spot finisce con una voce fuori campo che chiude la partita con una domanda:

    E tu, sei a favore o contro l'energia nucleare, o non hai ancora una posizione?


    I due partecipanti alla contesa erano la stessa persona, uno di fronte all'altro, simboleggiando un certo conflitto interiore, la sala in cui i due avversari giocavano si allarga con una panoramica che rivela decine di altri giocatori, ognuno che gioca contro il suo alterego.
    Qui siamo di fronte a un gioco molto particolare, lo spot infatti non si rivolge a quel pubblico che già ha una posizione, ma solo a quelli che hanno dei dubbi e sono confusi sull'argomento.
    Fa leva sulle perplessità, sulle incertezze cercando di trovare una posizione di stallo, che nello scacchi porta a un non vincitore tra le parti. Quando chiede "o non hai ancora una posizione" cerca per l'appunto di attirare l'attenzione di chi non è informato.

    Lo spot, per questi motivi, è stato duramente criticato per essere pro nucleare. È a favore dell'energia nucleare solo se asseriamo che gli indecisi abbiano qualche responsabilità nell'essere ignoranti sulla materia. Quello che viene visto come arma a loro vantaggio può essergli rivoltata contro con l'informazione.
    In passato l'Italia ha subito l'influenza delle televisioni per le scelte politiche nazionali. Un mostruoso conflitto di interessi ha gettato le fondamenta del più grande partito antidemocratico nazionale. Le critiche sull'uso della propaganda politica non coinvolge solo l'Italia, dove da noi si ha avuto solo la prova tangibile che un uso indiscriminato di quesata risorsa può condizionare milioni di persone a fare una scelta, ma è un problema di massa globale e delle funzioni e dei ruoli dei popoli sui giochi di potere.

    Lo spot dell'enel influirà sulla scelta degli italiani sul referendum?
    No, se l'informazione sarà dura e combattuta, dalla loro hanno l'ignoranza, ma l'ignoranza ha un punto debole, la mente può essere aperta, non chiusa nuovamente.
    La rete è un mezzo alternativo, il forum si svolge in rete, e dalla rete che l'ifnormazione dovrà essere diffusa.
    Chi viene dalla tv sul web per discutere, e quindi informarsi, passerà dalla parte di chi è contro l'energia nucleare. Questa pubblicità potrebbe rivoltarglisi contro, proprio perché sono stati loro a scegliere il campo in cui si svolgerà la partita. La rete.


    La guardia è da tenere alta, la rete è stata da 30anni un luogo d'incontro di idee, una gigantesca agorà multimediale, una biblioteca immensa e un universo virtuale parallelo in cui spostarsi solo con la mente senza confini si spazio e tempo.
    La rete però è una realtà, per quanto la parola virtuale sembri un ossimoro. Assistiamo giornalmente a forme di controllo in rete, sempre più contorte e profonde, manipolazioni, coercizioni di opinioni pilotate, filtri di opinione e cancellazioni. Presto non sarà più quel luogo in cui le coscenze potevano muoversi liberamente e incontrarsi senza censure. Paesi in cui il controllo di rete è una realtà da anni hanno fornito le esperienze necessarie per chiunque vorrà in futuro utilizzare questo mezzo per controllare l'opinione pubblica.
    Siamo stati ingannati già così tante volte che questo forum sarà l'ennesimo banco di prova per l'utilizzo che la rete servirà in futuro per il potere.
    Ciò che potrebbe impedire tutto questo è il crollo della fede nella rete. Non è Shangri-la o una terra promessa. E' un estensione dell'anima umana, della sua forma collettiva e individuale, non è un luogo astratto ma concreto.
    La bibbia aveva ragione, angeli e demoni esistono, ma non in cielo, qui sulla terra, e si contendono le anime tentandole e tirandole da una parte all’altra, e si sa che i demoni hanno sempre avuto più fascino per le anime, che saranno dannate per questo (il finale bibblico ci voleva, parlando di nucleare).